27 marzo 2015
Un campione di rugby e un'azienda specializzata in lavorazioni meccaniche di alta precisione e qualità. A tenerli serenamente vicini TopSolid'Cam e Topsolid'design.
Che c'entrerà mai il rugby, sport duro e sporco, in cui il fango e i lividi sono la connotazione principale, con una officina specializzata nella produzione di meccanica di precisione ad alto valore aggiunto, pulita come una clinica privata?
Apparentemente nulla: ve le immaginante le mani di un rugbista alto 1,97 per 117 kg di peso, toccare delicatamente una macchina utensile di alta precisione o un pezzo che da questa esce? Il primo pensiero è che davanti a CNC con un solo dito possa schiacciare contemporaneamente almeno tre tasti.
Invece ci sbagliamo e di molto. Infatti la cosa è vera e riguarda una stella del rugby francese, Lionel Mallet. Una seconda linea cresciuto nelle giovanili del Bourg-en-Bresse e poi approdato ad altre squadre professionistiche e per lunghi anni anche vice capitano della nazionale francese con cui ha giocato 74 volte giocandosi la finale del campionato del mondo del 2011 contro i Neozelandesi che in quella partita erano padroni di casa e da sono considerati i signori mondiali del rugby: quelli che tutti conoscono per la Ka Mate, la particolare versione della Haka, danza Maori di guerra (ma non solo).
Torniamo però con i piedi nella meccanica e cerchiamo di capire un po' meglio le cose di cui vorremmo raccontare. Lionel Mallet, arrivato al vertice della carriera rugbistica decise che era giunto il momento di pensare al futuro, al giorno in cui avrebbe appeso i lividi di gioco al chiodo. Che in questo caso, trattandosi di un giocatore di rugby, non è fatto di moda e investimenti milionari in ristornati e attività simili, ma è in modo molto più pratico, ma non prosaico, fatto di lavoro vero, in officina a produrre.
Così Lionel, nel 2007, insieme al fratello Julien Tarare ha deciso di dare inizio a una attività imprenditoriale che potesse avere buone chance di crescita e di sviluppo tecnico. Julien da parte sua aveva accumulato una esperienza piuttosto significativa nel mondo della meccanica di precisione, così nacque Usirea. La considerazione comune fu che essere in grado di produrre piccole serie di pezzi di elevato livello qualitativo, sarebbe stata una buona chiave di lettura.
"Con Julian, che ha una buona conoscenza del settore meccanico, abbiamo pensato a lungo prima di iniziare la nostra attività - spiega Lionel Nallet. “È diventato così chiaro che solo il settore manifatturiero in piccola serie di parti molto tecniche avrebbe avuto davanti a sé anni di crescita. Così abbiamo deciso di darci da fare”. Così all'inizio a piccola società di Saint Etienne du Bois, nella regione del Rhone Alpes, non lontana da Ginevra e da Lione iniziò occupandosi di subfornitura di secondo livello. Lavorando cioè per i fornitori degli OEM. Ma le basi erano buone e così in tempi molto veloci Usirea è divenuta un punto di riferimento per il mondo della tecnologia avanzata. Tanto che dopo solo tre anni dalla sua apertura si rese necessario un trasloco verso spazi più ampi e più funzionali.
Non a caso i clienti diventano via via più importanti e di livello elevato. Clienti esigenti e importanti che richiedono attenzione e dedizione. Così Usirea con un gruppo relativamente piccolo ma estremamente affiatato realizza, secondo i piani dei clienti, singole parti, prototipi, assemblaggi meccanici parti complesse di piccole e medie serie, lavorando sempre sui materiali più disparati: acciai comuni e legati, inox, titanio, leghe non ferrose, compositi e via dicendo. Insomma dove ci sono sfide qualitative tipiche del mondo aeronautico, Lionel è Julien, sono presenti.
Inevitabile però che questa crescita tecnologica richieda un adeguamento anche nei mezzi di produzione e progettazione, così prende il via un lavoro di ammodernamento costante dei propri strumenti di lavoro. In primo luogo passando da macchine tradizionali a macchine multitasking di elevato livello qualitativo, come nel caso degli Integrex i200 e i300 di Mazak o dei Variaxis pensati per la lavorazione di parti complesse in 4 o 5 assi.
Una delle particolarità che sicuramente hanno giovato all'immagine e al buon andamento del lavoro di Usirea è la capacità di offrire al cliente un servizio chiavi in mano che comprende non solo realizzazione del pezzo, ma l'acquisto della materia prima, di eventuali componenti, i trattamenti termici, i montaggi di piccoli elementi strutturali, la verniciatura, le operazioni di rettifica e molto altro ancora. A completare la qualità dell'offerta una macchina di misura 3D, che ha il compito di verificare la qualità dimensionale dei pezzi che generalmente devono soddisfare un livello molto rigoroso.
“È evidente – spiega Lionel Mallet – che nel nostro lavoro siano presenti moltissime varianti e che quindi spesso si debba operare in modo molto più ampio che con la sola esecuzione di un progetto impostato da altri. Per noi si tratta di una vera e propria sfida che richiede una preparazione e degli strumenti di lavoro ben più ampi che delle macchine utensili. Nonostante si tratti di macchine comunque di livello elevato. Spesso – prosegue Mallet – dobbiamo operare preparando percorsi utensile non proprio facili e un ausilio importante può essere dato dai software”.
Nel caso della Usirea, venne cercato un pacchetto CAM che permettesse di riportare in ufficio tecnico tutta la produzione della parte software e non solo. Così dopo avere verificato quali potessero essere i prodotti adatti alle esigenze specifiche ed averli messi a confronto, si decise di avvicinarsi a un “pacchetto” potente composto da TopSolid'Design e TopSolid'Cam proposto da Missler Software. Se la potenza, la capacità di calcolo, era stata la prima delle qualità ricercate, al secondo posto doveva venire per forza la facilità d'uso, l'interfaccia comprensibile e veloce da assimilare.
“ In effetti – ha spiegato il campione di rugby convertito alla meccanica di qualità – ho avuto modo quotidianamente di verificare e apprezzare le qualità che ci eravamo prefissi di ottenere”.
E anche Julien Tarare che come lui in azienda si occupa sia della parte tecnica che della parte gestionale ribadisce il concetto ricordando che oltre tutto, la scelta di Missler è stata anche guidata da una precedente esperienza lavorativa proprio utilizzando TopSolid'Cam: “ Ho apprezzato le qualità di questi strumenti nella mia precedente attività, soprattutto nella programmazione di lavorazioni. Facile da usare con un'interfaccia intuitiva, la soluzione del software francese è perfettamente adatto alle nostre esigenze. Il software – spiega ancora Julien Tarare - simula realisticamente ciò che accadrà sulla macchina, indicando molteplici obiettivi di tempi e di messa a punto per rendere il lavoro il più breve possibile. Evitando collisioni che potrebbero essere costosissime e soprattutto ottimizzando ogni possibile passaggio del ciclo di lavorazione. Inoltre non si deve dimenticare che le funzioni di CAD 3D offerte da TopSolid'Design sono molto utili perché spesso ci capita di dover ridisegnare i progetti dei nostri clienti. Sinceramente sono molte di più le volte che dobbiamo intervenire - afferma Julien Tarare – di quelle in cui possiamo operare su idee già pronte per passare in produzione e per questo”.
TopSolid'Cam, pensato per chi vuole crescere!
Nel software progettato dalla francese Missler, la verifica dei percorsi utensile viene eseguita secondo le dinamiche della macchina, le sue dimensioni precise, e le capacità reali. Nel caso di lavorazioni difficile in 5 assi, è possibile evitare collisioni modificando l'orientamento degli angoli dell'utensile, pur mantenendo un punto di contatto con il pezzo. Attraverso il suo motore cinematico TopSolid'Cam anticipa collisioni e cambia gli angoli di orientamento dell'utensile per evitare la collisione tra la macchina, l'utensile e il pezzo automaticamente. Una aiuto importante per le piccole e medie imprese che vogliono sempre cercare di andare avanti, di migliorarsi e proseguire sulla strada della crescita. Non è quindi un caso che a partire dallo scorso anno Usirea, si è spostata a pochi chilometri dalla sede in cui era precedentemente, scegliendo una nuova area produttiva che sfiora i 1000 metri quadrati proprio per continuare a crescere e ad affrontare tutte le sfide che il mercato proporrà.
Articolo redatto da Paolo Beducci in uscita su M&A di febbraio 2016
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